Una bella pagina del repertorio per chitarra, resa celebre anche grazie alle esecuzioni di Andrés Segovia (1893-1987). La Danza "Andaluza" di Enrique Granados (1867-1916).
Ora tocca ad un compositore spagnolo molto noto e apprezzato Francisco Tarrega (1852-1909) e ad un brano anch'esso molto ricorrente nelle esecuzioni, il Capriccio Arabo composto nel lontano 1888.
Ne propongo tre interpretazioni, molto diverse fra loro ma allo stesso tempo tutte interessanti e valide. Non posso nascondere però che la mia preferita è quella di Stefano Grondona , anche se purtroppo l'audio della registrazione che sono riuscito a reperire non rende per niente giustizia al timbro della sua chitarra e al suono che riesce a tirarne fuori.
E per chiudere questa iniziale parentesi sulle nuove terre esplorate dalla chitarra acustica vi propongo questo brano, scovato più o meno per caso curiosando in rete. Il pezzo, molto bello e carico (occhio che il brano va in crescendo..), è di John Butler, un artista che non conoscevo e che di sicuro andrò a conoscere con un po' più di calma. Cosa non certo comune per un brano solista, è suonato su una chitarra a 12 corde ! e poi mi piace molto anche il modo (oltre che l'effetto) in cui viene utilizzata la tecnologia..
Rientriamo nei binari chitarristici, ma rimaniamo comunque in ambiti certo non "classici". Vorrei mostrare un lato poco noto della chitarra, che continua tutt'ora ad evolversi nelle tecniche e nei linguaggi anche grazie ad artisti che operano al di fuori dell'ambito circoscritto della musica classica colta (nell'accezione europea del termine). Ci sono, ripeto, diversi compositori-esecutori che cercano e coltivano la loro musica in territori lontani da quelli della musica tradizionale e classica, che però stanno tirando fuori cose molto interessanti e apprezzabili. Questo sia sul piano tecnico - ampliando le possibilità espressive della chitarra, a volte sconfinando anche in tecniche completamente diverse da quelle convenzionali - sia sul piano melodico e armonico.
Iniziamo con una chitarrista americana - Kaki King - che, se non ricordo male, è stata "scoperta" dai suoi produttori discografici nelle gallerie della metropolitana di New York dove inizialmente proponeva i suoi brani (c'è anche un sito italiano - eccolo qui - che non è aggiornato, ma comunque contiene un po' di informazioni se siete curiosi). Kaki King, essendo prima di tutto una batterista, ha assimilato e rielaborato la tecnica del fingerstyle , insistendo parecchio sulle tecniche percussive applicate alla chitarra. Per quanto riguarda il suo modo di suonare, quello che vedrete.. non è certo tutta farina del suo sacco (lo dico per chi è meno pratico di questi ambiti musicali), ma sicuramente è un'artista molto originale e capace. E ovviamente la stimo molto, soprattutto per i suoi primi lavori. Sentite un po' qui..
Playing with Pink Noise - Kaki King
(dall'album "Everybody Loves You", 04/2003)
Night After sidewalk - Kaki King
(dall'album "Everybody Loves You", 04/2003)
In realtà volevo caricare questa versione live ma non ci riesco...